Bellariva – Rimini

La storia della Parrocchia

Era l’anno 1949 quando i Frati Minori conventuali della Provincia Bolognese accolsero l’invito del Vescovo di Rimini Mons. Santa ed inviarono Padre Severino Ragazzini e Padre Quintino Negossi a Bellariva per fondare ed erigere la nuova Parrocchia dedicata al Cuore immacolato di Maria.
La piccola cappella del 1949 – a cento metri dal mare- ha lasciato il posto, com’era nei piani di allora, ad un bel Santuario, grande ed accogliente. La prima pietra fu posata nel 1951. La costruzione procedette per tappe e si potè considerare completata solo nel 1981. Contemporaneamente si procedette a dotare la chiesa degli ambienti necessari alla vita di comunità e delle strutture destinate alla vita parrocchiale. Il riconoscimento canonico è del 1° maggio 1957; quello civile del 24 maggio 1958.

Oltre al Santuario merita di essere visto, all’interno, il crocefisso ispirato allo stile classico. Sempre all’interno della chiesa vi è il presepe animato, che a Bellariva ha una tradizione di alto livello sin dalla nascita della parrocchia, opera di appassionati artisti locali; le statue lignee sono state scolpite dagli artigiani di Ortisei.

Chiesa di vaste proporzioni di stile neogotico, edificata su progetto dell’ingegnere Silvio Canella sul modello delle chiese gotico-francescane di Bologna e Piacenza. Il complesso parrocchiale è formato dalla chiesa, posta al centro e in faccia alla spiaggia, con ai lati due edifici ospitanti uno il convento dei frati conventualie e l’altro le opere parrocchiali; dietro la chiesa vi sono spazi e strutture destinate ad attività ricreative e sportive. L’edificio di culto è a tre navate di diversa altezza con vasto transetto, tiburio ottagonale e abside poligonale. La facciata scandita da robuste paraste poste in corrispondenza delle navate interne, la porzione mediana, più ampia delle laterali. accoglie centralmente l’unico portale incorniciato di travertino e sovrastato da un mosaico con una rappresentazione mariana; l’ingresso è sopraelevato di due gradini sul piano del sagrato; al di sopra di questo una finestra rotonda posta all’interno di una strombatura a tre circoli di mattoni; ancora più in alto è posta, nello spessore della facciata, una croce marmorea. I fianchi della chiesa sono scanditi da monofore gotiche alternate a paraste sporgenti corrispondenti internamente alle campate; la navata centrale, più alta delle laterali, possiede invece finestre circolari; un ulteriore portale si apre in ciascuna delle due pareti laterali. Il transetto è alto e spazioso, poligonale agli estremi e ascendente in altezza verso il tiburio ottagonale; quest’ultimo è dotato di tre finestre gotiche sovrastate da finestrelle rotondeggianti per ogni lato, ed è coronato da una laterna di significativa altezza. L’abside poligonale è invece in elevazione assai più piccolo della navata che va a concludere, tanto da concedere spazio sufficiente all’apertura, come in facciata, di un ulteriore finestrone circolare.Tutti gli esterni sono in mattoni di laterizio a vista. il tetto è a doppio spiovente sulla navata centrale, e a singolo su quelle laterali, seguendo poi le geometrie del tiburio, dell’abside e del transetto nella loro geometria. Internamente la chiesa si presenta spaziosa per la sua significativa cubatura, partita in tre navate divise da robusti pilastri e colonne poggianti su basamenti lapidei, così come in pietra sono i capitelli delle colonne in essi accolti; sui capitelli si innestano i costoloni delle volte che sostengono il soffitto delle navate. Il presbiterio è collocato nell’abside, sopraelevato di quattro gradini sul piano della navata, è dotato di altare e tabernacolo marmorei; lungo le pareti, finestrato a monofore gotiche è collocato un essenziale coro ligneo. Gli interni della chiesa sono intonacati di bianco con dettagli architettonici in mattoni o pietra a vista.